In un contesto in cui le aziende si trovano di fronte a radicali cambiamenti del mercato, a una rapida trasformazione digitale, a epocali mutamenti degli scenari geopolitici e a inedite sfide ambientali, una gestione finanziaria solida è essenziale per il loro successo.
L’insieme delle attività finanziarie strategiche che ha come obiettivi il successo e la sostenibilità di un’attività imprenditoriale viene definito più in generale con il termine di finanza d’impresa.
Definizione di finanza d’impresa e delle principali attività che la compongono
La finanza d'impresa è un ramo della finanza che si occupa specificamente della gestione economica delle aziende, con lo scopo di assicurare a quest’ultime le sufficienti risorse per operare in modo efficace e sostenibile nel breve e nel lungo periodo.
Le principali attività che compongono la finanza d’impresa sono:
- la raccolta di fondi: ha l’intento di ottenere risorse per l’azienda e comprende per esempio la attività per identificare e cogliere le migliori opportunità di finanza agevolata, la negoziazione dei prestiti bancari e la ricerca di nuovi investitori;
- la valutazione degli investimenti: consiste nell’analisi e nella valutazione degli aspetti finanziari, economici e strategici di un investimento, per esempio attraverso la stima dei flussi di cassa attesi, l’applicazione di metodi di valutazione (quali il valore attuale netto e il tasso interno di rendimento) e l’analisi del rischio ipotizzando differenti scenari;
- la pianificazione finanziaria: è l’attività volta a garantire all’azienda liquidità sufficiente per coprire le spese, finanziare gli investimenti e raggiungere gli obiettivi finanziari. Comprende per esempio la gestione del flusso di cassa e l'allocazione delle risorse finanziarie alle diverse attività dell’impresa;
- la gestione del capitale umano: concerne la gestione di tutte le risorse umane aziendali. E’ attenta al benessere e alla sostenibilità, due elementi che sono al centro dei processi decisionali aziendali.
- la gestione del rischio finanziario: ha l’obiettivo di sviluppare strategie di gestione del rischio per proteggere l'azienda da perdite finanziarie e mitigare gli impatti negativi.
- l’analisi finanziaria e la reportistica: ha lo scopo di fornire informazioni per supportare la pianificazione, la valutazione e le decisioni finanziarie. Ciò avviene per esempio attraverso bilanci, conti economici, flussi di cassa, calcolo di indici (indebitamento, liquidità, redditività ecc.) e altri report finanziari.
Quali sono i principi fondamentali della finanza aziendale
I principi fondamentali della finanza aziendale possono essere riassunti come segue:
- valore: occorre avere come obiettivo la massimizzazione del valore netto dell’azienda;
- rendimento/rischio: gli investimenti finanziari devono essere valutati in base al rapporto tra rendimento atteso e rischio associato;
- diversificazione: è fondamentale diversificare il rischio finanziario attraverso l'investimento in diverse attività o settori;
- costo delle risorse finanziarie: le risorse finanziarie dell'azienda devono essere acquisite al costo più conveniente possibile;
- tempo del valore del denaro: il valore del denaro vale più del valore del medesimo in futuro, per effetto del potenziale rendimento che può essere ottenuto investendolo;
- liquidità: la liquidità e la gestione del flusso di cassa dell’azienda sono di estrema importanza soprattutto per prevenire eventuali momenti di scarsa liquidità;
- equilibrio finanziario: è fondamentale il mantenimento di un equilibrio finanziario nell'azienda, garantendo che le passività siano adeguatamente supportate da attività e che il capitale proprio sia sufficiente per coprire le obbligazioni finanziarie.
La finanza d’impresa e la creazione di valore all’insegna della responsabilità sociale
Nell’attuale contesto, in cui la stabilità dei mercati e le aspettative di crescita non sono elementi scontati, è fondamentale che la finanza d’impresa si sleghi da logiche inattuali e assuma un ruolo di creatrice di valore resiliente.
Le attività finanziare di imprenditori, manager e consulenti devono tenere conto come non mai anche dei principi, delle regole e dei valori in grado di creare coesione e obiettivi comuni per tutti gli attori presenti in azienda, dando concretezza e lungimiranza al concetto di cultura aziendale, inserendolo in un’ottica sociale e sostenibile proiettata anche verso l’esterno.
La Commissione Europea, nella sua pagina dedicata alla sostenibilità e responsabilità d'impresa specifica che:
Le azioni delle imprese hanno un impatto significativo sulla vita dei cittadini nell'UE e nel mondo. Non solo in termini di prodotti e servizi che offrono o dei posti di lavoro e delle opportunità che creano, ma anche in termini di condizioni di lavoro, diritti umani, salute, ambiente, innovazione, istruzione e formazione.
Per questo motivo, i cittadini dell'UE si aspettano giustamente che le imprese comprendano il loro impatto positivo e negativo sulla società e sull'ambiente. E, pertanto, prevenire, gestire e mitigare qualsiasi impatto negativo che possano causare, anche all'interno della loro catena di approvvigionamento globale. Il rispetto di questo dovere è comunemente noto come "responsabilità sociale delle imprese" (RSI) o "condotta aziendale responsabile" (RBC).
Il cambiamento di paradigma nel conseguire i profitti e nel modello di business verso la RSI, per le imprese si traduce in una strategia e pianificazione finanziaria di tutte quelle scelte necessarie al raggiungimento graduale di un’impresa volta alla sostenibilità.
Allo stesso tempo, tale cambiamento di paradigma avrà importanti vantaggi in termini di gestione del rischio, risparmio sui costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane, sostenibilità delle operazioni, capacità di innovare e di raggiungere il profitto.
La condotta aziendale responsabile (RBC) rappresenta appunto tutte quelle azioni che una impresa decide di mettere in pratica per “dare un contributo positivo al progresso economico, ambientale e sociale al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile ed evitare e affrontare gli impatti negativi relativi alle operazioni, ai prodotti o ai servizi diretti e indiretti di un’impresa”.
Sfide e opportunità per una finanza d’impresa responsabile e sostenibile
Come mai prima d’ora, la finanza d'impresa si confronta con una serie di difficili sfide ed è di fronte a grandi opportunità.
In primo luogo la volatilità dei mercati, con le loro fluttuazioni influenzate da un’ampia serie di fattori rende sempre più arduo prevedere i rendimenti degli investimenti.
Inoltre l’accesso ai finanziamenti può risultare difficile, soprattutto per quelle piccole medie imprese che hanno difficoltà a tenere il passo con i profondi cambiamenti socio-economici e tecnologici in atto.
Le aziende che operano a livello internazionale poi, si confrontano con sfide uniche legate a differenze culturali, normative e valutarie. La gestione finanziaria delle operazioni estere o internazionali richiede una comprensione approfondita dei mercati globali, delle tasse internazionali, delle politiche valutarie e delle strategie di copertura dei rischi.
Come già accennato c’è un'attenzione crescente verso la responsabilità sociale d'impresa e la sostenibilità, che non può non coinvolgere la finanza d'impresa. Le aziende sono chiamate a valutare l'impatto sociale e ambientale delle loro decisioni finanziarie e a integrare obiettivi di sostenibilità nelle strategie di investimento e nelle politiche di finanziamento in merito al proprio attuale modello di business per migliorarlo e/o variarlo in ottica di sostenibilità (clima, ambiente, energia ecc.)
In questo contesto, tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale e la blockchain stanno rivoluzionando i processi finanziari, offrendo la possibilità di compiere analisi più approfondite dei dati finanziari e nuovi strumenti di finanziamento e gestione del rischio.
Affrontare queste sfide offre anche enormi opportunità per le aziende. La gestione efficace delle risorse finanziarie, l'adozione di approcci innovativi e l'attenta valutazione dei rischi possono consentire di adattarsi ai cambiamenti del mercato e sfruttare nuove opportunità.
La finanza d'impresa si confronta dunque con sfide complesse, ma ha anche nuove possibilità per conseguire successo finanziario e crescita sostenibile. La comprensione di queste sfide e opportunità è fondamentale per prendere decisioni finanziarie informate e per gestire le risorse finanziarie in modo strategico.
Finanza aziendale responsabile grazie all’accesso di finanziamenti trasparenti e regolati
I finanziamenti a disposizione delle aziende possono provenire da differenti fonti pubbliche e private che spesso mettono in atto a tale scopo partnership con l’Unione Europea, la quale rappresenta certamente uno dei principali soggetti in grado di agevolare un accesso a finanziamenti per le imprese trasparenti e responsabili.
La stessa UE, in una guida sul sito della Commissione europea dettaglia le tipologie di strumenti finanziari esistenti e le principali modalità di intervento da parte dell’Unione:
Esistono vari tipi di strumenti finanziari:
- capitale proprio e debito;
- garanzie sui prestiti e capitale di rischio;
- strumenti per lo sviluppo di capacità e la condivisione dei rischi.
Ad esempio, l’UE eroga prestiti ad imprese di tutti i tipi per investimenti nella ricerca e nell’innovazione. Inoltre, offre garanzie per aiutare i beneficiari a ottenere prestiti più facilmente o a condizioni più favorevoli da banche e altri finanziatori. L'UE può inoltre partecipare finanziariamente a un progetto possedendone una parte. Gli strumenti finanziari possono anche essere combinati con sovvenzioni.
Gli strumenti finanziari sono attuati in partenariato con istituzioni pubbliche e private quali banche, investitori in capitale di rischio o investitori informali. Tali istituzioni finanziarie determinano le esatte condizioni di finanziamento - importo, durata, tassi di interesse e commissioni.
I finanziamenti del’UE avvengo nell’ambito di differenti strumenti e programmi, che garantiscono attraverso rigorosi controlli che i fondi erogati vengano poi spesi in modo trasparente e responsabile e con modalità di esecuzione disciplinata dal Regolamento finanziario dell’UE.
Le tre modalità di gestione dei programmi finanziati dall’UE
I programmi finanziati dal bilancio come spiega la UE, possono essere gestiti in tre modi diversi:
- gestione diretta: i finanziamenti dell'UE sono gestiti direttamente dalla Commissione europea;
- gestione concorrente: i finanziamenti sono gestiti congiuntamente dalla Commissione europea e dalle autorità nazionali;
- gestione indiretta: i finanziamenti sono gestiti da organizzazioni partner o da altre autorità all'interno o all'esterno dell'UE.
Le opportunità per la finanza d’impresa dei programmi UE in modalità di gestione concorrente e indiretta
Nel caso in cui i finanziamenti della UE vengano erogati ad autorità nazionali (Regioni, Città Metropolitane, Comuni ecc.), queste a loro volta hanno l’obbligo di immettere sul proprio territorio i fondi ricevuti, sotto forma di bandi pubblici, a favore di imprese e cittadini e negli ambiti e aree concordate nel programma europeo per lo sviluppo dei singoli Stati membri, a seconda delle diverse priorità ed esigenze di ogni Stato.
Gli imprenditori hanno l’opportunità di cogliere finanziamenti a tasso agevolato o tasso zero, cofinanziamenti (contributo a fondo perduto) prestando attenzione alla pubblicazione dei bandi pubblici che sono sempre caratterizzati da aree tematiche di investimento in linea con il programma europeo.
Un ruolo importante e strategico è svolto da manager e consulenti esperti in materia che costantemente informano tempestivamente e consigliano gli imprenditori in merito alla scelta più idonea e all’utilizzo dei fondi messi a disposizione.
E’ evidente che se un’azienda deve attuare piani di investimento, per la crescita, per la sostenibilità, per la digitalizzazione e per miglioramenti produttivi può cogliere queste opportunità per pianificare, ad esempio:
- patrimonializzazione dell’azienda;
- investimenti materiali (macchinari, linee produttive, nuovi capannoni);
- investimenti immateriali (software per la digitalizzazione dei processi aziendali);
- approvvigionamenti;
- liquidità (ristrutturazione delle linee bancarie);
- ricerca e sviluppo.
Questi strumenti sono misure di sostegno finanziario a titolo complementare dal bilancio, volti a conseguire obiettivi strategici specifici dell’Unione Europea e quindi anche del proprio Stato.
Ottenere contributi a fondo perduto (non tassato), finanziamenti parte a tasso zero, parte a tasso agevolato aiuta le imprese ad evolversi dando maggiore liquidità all’imprenditore che investe anche il capitale proprio o quello degli azionisti.
La finanza d’impresa e la prevenzione della crisi
Compiere le giuste decisioni in azienda è sempre importante poiché possono da sole determinare il successo o il fallimento di una attività.
La complessità dello scenario economico e di mercato, le tensioni geopolitiche, la crisi energetica e i problemi ambientali complicano notevolmente il lavoro di chi in azienda deve compiere scelte finanziarie e valutarne convenienza e opportunità.
Per queste ragioni anche il legislatore ha emanato norme che tutelano gli imprenditori e le aziende in quanto patrimonio economico.
Le aziende sane sono infatti un bene da tutelare per la nostra socio-economia ed è proprio partendo da questo fondamentale presupposto, che il legislatore è intervenuto sulla vecchia legge fallimentare—un Regio decreto che datava ormai dal lontano 1942—introducendo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza come grande opportunità per le imprese.
L’imprenditore visionario applica le norme, individua i corretti criteri finanziari e organizzativi per la propria impresa con il supporto di manager e consulenti esperti in materia.
Soddisfare shareholder e stakeholder grazie a imprese sane e sostenibili
Le aziende ad unica proprietà solitamente perseguono una politica di utili “non distribuiti” per creare liquidità all’azienda, destinandoli al patrimonio netto. Questa politica non è legata quindi agli shareholder.
Importanti sono invece gli stakeholder (ad esempio istituti bancari o terzi come clienti, fornitori), che hanno l’interesse che l’impresa abbia una attività sana e redditizia.
Pertanto una politica di utili reinvestiti a patrimonio conferisce valore all’azienda oltre a (in alcuni casi) , abbattere l’influenza dei finanziatori terzi.
Tuttavia produrre ricchezza e profitti solo per gli azionisti o per i manager non è più sufficiente. In un mondo che sempre più premia la sostenibilità, le imprese devono allargare il perimetro dei destinatari dei profitti originati dal loro modello economico.
Sulla base di questi obiettivi comuni, shareholder e stakeholder possono essere soddisfatti da una impresa sana e sostenibile che mette in equilibrio le comuni esigenze.
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