Per poter assicurare l’integrità fisica dei lavoratori nei luoghi in cui svolgono le loro attività è necessario conoscere nel dettaglio quali sono i rischi a cui i prestatori di lavoro vanno incontro.

Allo scopo di ottenere questa adeguata conoscenza dei rischi, tutte le realtà con almeno un dipendente sono tenute a mettere in atto una precisa valutazione dei medesimi, nonché alla redazione di un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

La normativa che regola la valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro e la sua definizione

Il complesso di norme costantemente aggiornato che regola in Italia la sicurezza sul lavoro e che si basa sul D.Lgs. 81/08, parla della valutazione dei rischi intendendola come una valutazione globale di tutti i rischi inerenti la sicurezza e la salute dei lavoratori.

La legge, alla lettera q dell’art.2 del decreto 81/08 così definisce la valutazione del rischi:

valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza

l’art.28 del medesimo decreto, poi, integra quanto sopra indicando che la la valutazione dei rischi va estesa anche:

nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o delle miscele chimiche impiegate, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro e deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari

L’articolo richiama in particolare i rischi:

  • collegati allo stress lavoro-correlato;
  • riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza;
  • connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi;
  • connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro;
  • derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili
    interessati da attività di scavo.

Che cos'è il Documento di Valutazione dei Rischi e cosa deve contenere

Dopo aver effettuato l’analisi dei rischi, la legge prevede l’obbligo di redigere un documento denominato Documento di Valutazione dei Rischi, abbreviato con l’acronimo DVR.

Con la redazione dei questo documento, il datore di lavoro, oltre a elencare i rischi presenti per i lavoratori nel corso dello svolgimento della loro attività, indica anche le misure di prevenzione attuate e da attuare per migliorare il livello di sicurezza.

Il DVR deve contenere:

  1. una relazione sulla valutazione di  tutti  i  rischi  per  la sicurezza e la salute durante  l'attività  lavorativa,  nella  quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
  2. l'indicazione delle misure di  prevenzione  e  di  protezione attuate e dei  dispositivi  di  protezione  individuali  adottati, a seguito della valutazione di cui all'articolo 17,  comma  1,  lettera a);
  3. il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
  4. l’individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
  5. l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei  lavoratori  per  la sicurezza o di quello territoriale e del  medico competente  che  ha partecipato alla valutazione del rischio;
  6. l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori  a  rischi  specifici  che  richiedono  una   riconosciuta capacita' professionale, specifica esperienza, adeguata formazione  e addestramento.

Chi redige il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e quando va redatto

Il DVR può essere redatto unicamente dal datore di lavoro, in quanto è un obbligo non delegabile.

Per redigere il documento di valutazione, il datore di lavoro deve essere coadiuvato dal Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e dal medico competente e deve inoltre consultare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).

Il Documento di valutazione dei rischi è obbligatorio e va redatto nel momento in cui l’azienda assume almeno un dipendente. Per le aziende neocostituite l’obbligo scatta entro 90 giorni dalla costituzione dell’attività, nelle aziende già costituite, invece, l’obbligo scatta contestualmente all’assunzione del lavoratore.

Quale formato deve avere il DVR

Il DVR può essere in forma cartacea, ma anche elettronica. A prescindere dal formato scelto, il documento deve sempre riportare una data di redazione.

La data del documento può essere attestata anche grazie alla sottoscrizione di tutte le figure della sicurezza coinvolte nella redazione del medesimo e cioè datore di lavoro, RSPP, medico competente e RLS.

Il riferimento al DVR nel Decreto lavoro 2023 per migliorare il livello della valutazione dei rischi

Il Decreto legge n.48 del 4 maggio 2023, il cosiddetto 'Decreto lavoro', con l'obiettivo di migliorare il livello di attenzione alla valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro fa riferimento al DVR, mettendo in atto un'aggiunta al Testo unico per la sicurezza.

Dove in precedenza, all'art. 18, comma 1, lettera a) del Decreto 81/08, era scritto che il datore di lavoro doveva

nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente decreto legislativo

alle parole "presente decreto legislativo" sono state aggiunte

e qualora richiesto dalla valutazione dei rischi di cui all’art. 28

La procedura semplificata prevista per le Piccole Medie Imprese

Nel caso di aziende con meno di dieci dipendenti per le piccole imprese, nonché meno di 50 dipendenti per le medie imprese è possibile attuare una procedura semplificata di redazione del DVR.

Tale procedura prevede un modello semplificato di riferimento fornito dal Ministero del Lavoro e denominato modello delle procedure standardizzate.

Quali sono le sanzioni in caso di mancata redazione del DVR

Nel caso in cui il datore di lavoro non ottemperi all’obbligo di redazione del DVR è previsto l’arresto da tre fino a sei mesi, oppure un’ammenda da 2.500 euro fino a 6.400 euro.